esseri misteriosi
viaggiatori dalle mete segrete
incontrati un tempo nellsa bruma delle stazioni
dove tutti i rumori hanno la cadenza degli addii
(Oscar Wladyslaw Milozs)
..Riconosco terre lontane e struggimenti vicini,
segreti che non mi racconterai mai, forse; e
l'indicibile, antica malinconia dei binari,
quando non si sa se è peggio essere
tra chi rimane o chi parte.
www.lisacorva.it
Letta questa mattina su City, ancora frastornata dal viaggio in treno.
mercoledì 30 settembre 2009
mercoledì 23 settembre 2009
aboliamo l'aperitivo..?
Con tutti i problemi che ha l'Italia in questo momento su cosa vogliamo focalizzarci? Cosa utilizzare come capro espiatorio?
Massi', il capo di tutti i mali, l'insano e diabolico APERITIVO!
Come riporta il Corriere della sera:
Milano processa l'happy hour
«Sconti per chi beve analcolici»
Proposta dell'assessore alla Salute Landi di Chiavenna. Rivolta dei locali: non siamo noi il male della città
MILANO - Assessore, è una tempesta nel bicchiere ma forse il bicchiere è sbagliato... Perfino i vertici di categoria dei commercianti avvezzi a toni moderati, sbottano e accusano il Comune di far perennemente passare i gestori dei locali per «untori, causa di tutti i mali di Milano». Lei conferma di aver pronunciato parole di critica, secondo alcuni di condanna, nei confronti del milanese, milanesissimo, e inoltre amato, venerato, a volte mitizzato aperitivo? «Sì. Nel senso che servono cambiamenti. Si beve troppo e troppo presto. Le sette di sera... Così non va bene. Lo dico anche per i ragazzi. Dobbiamo proteggerli». Quant’è infelice l’happy hour, per l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. Ispiratore dei divieti anti-alcol adottati dal sindaco Moratti, ieri Landi di Chiavenna è entrato a un incontro con l’Unione del commercio per rafforzare un’alleanza e ne è uscito con gli alleati che lo guardavano in cagnesco. Si doveva discutere della fase 2 di una campagna contro gli eccessi dell’alcol, con tanto di manifesti fuori dai locali. E fin qui, tutto bene. Se non fosse che poi, in contropiede, l’assessore è partito contro l’happy hour.
Lino Stoppani, a capo dell’Epam, l’associazione milanese dei pubblici esercizi, è davvero molto arrabbiato: «Una vergogna. Adesso basta! Siamo il parafulmine delle emergenze di questa città... Ma se organizziamo corsi per gli associati, se pretendiamo che facciano più controlli a difesa degli adolescenti al bancone, se aderiamo a tutte le manifestazioni possibili per contrastare gli abusi dell’alcol! Vorrei sapere: in città, per esempio nelle scuole, si fa sensibilizzazione sui rischi del bere?». A Giorgio Santambrogio, l’ideatore dei fashion café, «cadono le braccia». A Milano, dice, «ci si impasticca alla grande, si tira coca alla grandissima» e niente, «sempre e soltanto alcol al bando. Che brutta moda». Da Rudy Citterio, uno dei dirigenti dell’Epam, parte la seguente, amara riflessione: «Lo scopo di tutti, commercianti e politici, deve essere l’insegnamento della cultura del bere. Dobbiamo accompagnare i giovani. Non bastonarli, come invece succede, con divieti vari».
A parte il fatto che l'aperitivo si fa la sera, anzi sempre piu' l'orario si sposta verso cena (quindi ottima scusa per pagare solo il drink e cenare anche), sarebbe questa l'origine dei mali, dell'alcoolismo, delle stragi del sabato sera, del bullismo?..
Cavolo, ci pensero' bene la prossima volta che mi verra' in mente di proporre un aperitivo alle mie amiche!
Massi', il capo di tutti i mali, l'insano e diabolico APERITIVO!
Come riporta il Corriere della sera:
Milano processa l'happy hour
«Sconti per chi beve analcolici»
Proposta dell'assessore alla Salute Landi di Chiavenna. Rivolta dei locali: non siamo noi il male della città
MILANO - Assessore, è una tempesta nel bicchiere ma forse il bicchiere è sbagliato... Perfino i vertici di categoria dei commercianti avvezzi a toni moderati, sbottano e accusano il Comune di far perennemente passare i gestori dei locali per «untori, causa di tutti i mali di Milano». Lei conferma di aver pronunciato parole di critica, secondo alcuni di condanna, nei confronti del milanese, milanesissimo, e inoltre amato, venerato, a volte mitizzato aperitivo? «Sì. Nel senso che servono cambiamenti. Si beve troppo e troppo presto. Le sette di sera... Così non va bene. Lo dico anche per i ragazzi. Dobbiamo proteggerli». Quant’è infelice l’happy hour, per l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. Ispiratore dei divieti anti-alcol adottati dal sindaco Moratti, ieri Landi di Chiavenna è entrato a un incontro con l’Unione del commercio per rafforzare un’alleanza e ne è uscito con gli alleati che lo guardavano in cagnesco. Si doveva discutere della fase 2 di una campagna contro gli eccessi dell’alcol, con tanto di manifesti fuori dai locali. E fin qui, tutto bene. Se non fosse che poi, in contropiede, l’assessore è partito contro l’happy hour.
Lino Stoppani, a capo dell’Epam, l’associazione milanese dei pubblici esercizi, è davvero molto arrabbiato: «Una vergogna. Adesso basta! Siamo il parafulmine delle emergenze di questa città... Ma se organizziamo corsi per gli associati, se pretendiamo che facciano più controlli a difesa degli adolescenti al bancone, se aderiamo a tutte le manifestazioni possibili per contrastare gli abusi dell’alcol! Vorrei sapere: in città, per esempio nelle scuole, si fa sensibilizzazione sui rischi del bere?». A Giorgio Santambrogio, l’ideatore dei fashion café, «cadono le braccia». A Milano, dice, «ci si impasticca alla grande, si tira coca alla grandissima» e niente, «sempre e soltanto alcol al bando. Che brutta moda». Da Rudy Citterio, uno dei dirigenti dell’Epam, parte la seguente, amara riflessione: «Lo scopo di tutti, commercianti e politici, deve essere l’insegnamento della cultura del bere. Dobbiamo accompagnare i giovani. Non bastonarli, come invece succede, con divieti vari».
A parte il fatto che l'aperitivo si fa la sera, anzi sempre piu' l'orario si sposta verso cena (quindi ottima scusa per pagare solo il drink e cenare anche), sarebbe questa l'origine dei mali, dell'alcoolismo, delle stragi del sabato sera, del bullismo?..
Cavolo, ci pensero' bene la prossima volta che mi verra' in mente di proporre un aperitivo alle mie amiche!
lunedì 21 settembre 2009
week end culturale
Approfittando di un'ottima iniziativa io e la mia amica Donatella abbiamo tracorso un insolito venerdi' all'insegan della cultura visitando i Musei Vaticani. Poca fila, poca spesa (ma questo e' un altro discorso..!) e grande soddisfazione. Mi vergogno di ammettere che non avevo mai visto la Cappella Sistina, ma non e' mai troppo tardi per rimediare!
giovedì 3 settembre 2009
..non si vede bene che col cuore..
Che cosa vuol dire “addomesticare” ? chiese il piccolo principe.
“ E’ una cosa da molto dimenticata. vuol dire “creare dei legami”…
"Creare dei legami? "
"Certo, disse la volpe. Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
"Comincio a capire,disse il piccolo principe. C’è un fiore…credo che mi abbia addomesticato…"
"È possibile, disse la volpe. Capita di tutto sulla Terra…" (...)
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti, rispose la volpe. In principio tu ti siederai un pò lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino…"
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora, disse la volpe. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sà quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore.." (...)
"Addio",disse.
"Addio,disse la volpe.” Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi”.
"L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI ", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
“ E’ una cosa da molto dimenticata. vuol dire “creare dei legami”…
"Creare dei legami? "
"Certo, disse la volpe. Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
"Comincio a capire,disse il piccolo principe. C’è un fiore…credo che mi abbia addomesticato…"
"È possibile, disse la volpe. Capita di tutto sulla Terra…" (...)
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti, rispose la volpe. In principio tu ti siederai un pò lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino…"
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora, disse la volpe. Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sà quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore.." (...)
"Addio",disse.
"Addio,disse la volpe.” Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L’essenziale è invisibile agli occhi”.
"L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI ", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
Oggi ho comprato una lonely planet.
Viaggio in vista? No, semplicemente ho deciso di conoscere un po' meglio la citta' che mi ospitera' fino a gennaio, studiare i monumenti che non conosco e le strade a me sconosciute. Un po' come ho fatto a Lisbona, anche se il volume Lonely Planet di Roma ha quasi la stessa consistenza di quello dell'intero Portogallo!
Viaggio in vista? No, semplicemente ho deciso di conoscere un po' meglio la citta' che mi ospitera' fino a gennaio, studiare i monumenti che non conosco e le strade a me sconosciute. Un po' come ho fatto a Lisbona, anche se il volume Lonely Planet di Roma ha quasi la stessa consistenza di quello dell'intero Portogallo!
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