sabato 6 giugno 2009

web e privacy

Dal boom di facebook e ancora di più da quando ho cominciato ad interessarmi alla intranet e a tutti gli strumenti collegati al web 2.0, so che scrivere i fatti propri (o anche pubblicare foto, video o quant’altro) su web può avere conseguenze imbarazzanti, quando non disastrose. Chi non sa utilizzare questi strumenti può mettere se stesso, ma anche suoi conoscenti, in situazioni di disagio, molto più frequenti di quello che si potrebbe credere. C’e’ la ragazza che si e’ rifatta il naso, ed ecco che spuntano su FB le foto delle superiori, quando il naso era proprio come mamma l’ha fatto; ce n’e’ un’altra che ha lasciato da poco il ragazzo e, sebbene non siano più “amici” su FB, lui ogni tanto deve sorbirsi le foto di conoscenti comuni, in cui lei viene regolarmente taggata; c’e’ chi scrive “Che noia qui a lavoro” ed ecco che viene ripreso (giustamente!) dal capo; c’e’ chi (come la sottoscritta..) si lascia andare a scrivere pezzi di canzoni dedicate a qualcuno di speciale, pensando (a torto) di essere l’unica a possederne la chiave di lettura. Ho letto che molte aziende consultano i profili dei propri dipendenti e, ancora di più, quelli dei candidati, per verificare se le informazioni fornite con il cv siano veritiere e per farsi un’idea a tutto tondo della persona che chiede di lavorare per loro.
Dunque, su questo fronte, dovrei essere ben equipaggiata.
Eppure mi sono sorpresa quando il Responsabile dell’azienda con la quale sto facendo la tesi (che già da tempo ha accettato il mio contatto su LinkedIn) mi ha detto candidamente di aver letto il mio blog. Perché mi sono stupita così tanto? Eppure lo avevo aggiunto io il link nella mia pagina di LinkedIn. Mi sono chiesta cosa avesse letto, se avesse fatto una lettura random, o fosse stata una lettura sistematica di tutte le cose che mi veniva voglia di comunicare nel giro di un anno; se avesse pensato che scrivo cose interessanti o, al contrario frivole; cosa avrà pensato di alcune mie teorie strampalate, tipo dell’Employer branding nel jacare’, o del confronto tra facebook e irc.
Non lo so, e naturalmente non gliel’ho chiesto. Ma credo (e questa e’ solo una mia supposizione) che ne abbia avuto una impressione positiva. O almeno spero! ;)

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