lunedì 17 dicembre 2012

Consigli per una Sydney low-cost

Sydney non è sicuramente una città economica!
Ok ok, i guadagni sono proporzionati, ma vuoi mettere lo chock iniziale nell'andare a fare la spesa o nell'acquistare un biglietto del treno?

Io ero stata in Australia nell'ormai lontano 2000 e, vuoi perché in Italia c'era ancora la lira, vuoi perché il dollaro non era così forte, io ricordo tutto molto più cheap.

Per arrivare a fine mese (o meglio, a fine settimana, vista la cadenza della paga!) ecco i miei consigli per spendere meno:

- vedere le offerte dei fast food: sembra scontato, ma qui spesso i prezzi dei fast food ti salvano la vita. In città un panino tipo pollo, insalata, pomodoro può costare intorno ai 10 $, al Mc Donald's o da Hungry Jacks (il nome locale di Burger King) siamo sui 5-6$, senza contare le offerte sui panini più piccoli tipo i semplici hamburger (2$) e sulle patatine (1$). Il fegato non ringrazierà ma il portafoglio magari sì ;)

- quando si fa la spesa nei supermercati tipo Coles o Woolworths insieme allo scontrino si ricevono anche diversi voucher da utilizzare come sconti. Sono qui da 2 mesi e i voucher sono praticamente sempre uguali: compri un whopper da Hungry Jacks e ne ricevi uno gratis, compri un meal scontato da Kfc, ma a volte ci sono anche sconti per i prodotti per la stampante, per prodotti di bellezza e deals per ristoranti.

- i trasporti sono un altro punto debole: i biglietti per il treno, che in città è più simile alla metro, costano un minimo di 3,40 $. Quando è possibile è meglio viaggiare dopo le 9-9.30 di mattina per accaparrarsi un biglietto off-peak, o considerare gli abbonamenti o, per il bus, le tessere Mybus con 10 viaggi.

- cercate la biblioteca più vicina e sfruttatene tutti i vantaggi. Oltre a poter prendere in prestito un numero considerevole di libri con una iscrizione gratuita, potrete anche usufruire dei pc per navigare, modificare documenti Office o stampare file ad un prezzo onesto. Se disponete di un portatile vi potere posizionare nei salottini ed utilizzare il wifi gratuito.

- occhio alle offerte dei pub! La maggior parte dei locali offre pranzi o cene scontate in particolari giorni, o happy hour molto convenienti. Tra questi lo Star Bar in George Street, dove con 7,85 $ (più il prezzo di una bevanda) si può ordinare una bistecca con patatine.

- le bottigliette da mezzo litro d'acqua possono costare tranquillamente sui 3-3,50 $ e spesso sono molto più care dei soft drink, ma se vi trovate in un locale sappiate che la tap water (acqua di rubinetto) è gratis. Non vi vergognate ad ordinarla: lo fanno tutti e i gestori sono obbligati a fornirla!

- corsi di inglese: anche questi non sono sicuramente economici! La maggior parte delle scuole offrono sconti per periodi superiori ad almeno 10 settimane, ma siamo comunque sempre intorno ai 200-300 $ a settimana (per 4-5 ore di corso al giorno). Una mia collega mi ha consigliato la scuola International House dove, pagando solo 50$, si ottiene un corso di inglese per i livelli intermediate o upper intermediate di 4 settimane. L'inghippo? Le insegnanti sono allieve e devono fare un periodo minimo di tirocinio, quindi il livello non è ottimo, soprattutto per quanto riguarda la pronuncia (sono quasi tutte orientali!). Ma visto il prezzo ci si può fare un pensierino!





martedì 4 dicembre 2012

1 mese di Sydney

Eccomi qua, a più di 2 mesi di distanza dall'ultimo post e a migliaia di km da dove era stato scritto.

Era un po' che volevo tirare le somme, sintetizzare questo primo periodo, dare notizie a chi non ho la possibilità di sentire con costanza.

La mia vita a Roma sembra una vita fa, tanto denso è stato questo primo mese Down Under.

L'arrivo, il jet lag, la ri-scoperta della città, la ricerca di un lavoro, le prove, la caccia alla casa, le visite ai miei tanti parenti sparpagliati in giro per Sydney, le lezioni di inglese, la costruzione di nuove amicizie.
Eh sì, siamo stati abbastanza impegnati!

Per fortuna il lavoro non è tardato ad arrivare, anzi, ho avuto diverse proposte, tutte nel campo della ristorazione. Al momento, infatti, lavoro come cameriera part time in due diversi ristoranti, ma ho scoperto che lavorando meno di 20 ore a settimana guadagno molto di più che con un full time a Roma! In più ho il tempo di informarmi sui corsi di inglese e inviare candidature per lavori in comunicazione o nel turismo.

All'inizio il Co.As.It di Sydney ci ha dato una grande mano, soprattutto con il seminario informativo introdotto per la nuova ondata di emigrazione italiana, e con le lezioni di conversazione. Magari ne parlerò meglio in un post più avanti!

Per il momento è tutto, passo e chiudo!



lunedì 8 ottobre 2012

Australia arrivo!

Non è stato facile prendere questa decisione, concretizzare un'idea che mi frullava in testa da diversi anni scontrandosi con le risposte razionali e reazionarie del mio cervello, ma anche e soprattutto del cuore.
Ma alla fine l'esigenza di riprendere in mano la mia vita ha avuto la meglio e tra appena una settimana partirò per la mia natìa Australia.


Quando ho iniziato a scrivere questo post era inizio settembre, ci ho messo solo un mese per affrontare i sentimenti contrastanti che mi hanno portato a questa decisione, schiarirmi le idee e mettere tutto per iscritto!

E mentre sono alle prese con lo smaltimento del trasloco da Roma (far rientrare tutto nella cameretta nella casa dei miei non è un'impresa facile!), gli ultimi acquisti e i saluti, rieccomi qui a riprendere questo vecchio post, stravolgerlo e rivoltarlo come un calzino per pubblicarlo almeno prima della partenza!

Sono emozionata, felice,ancora un po' incredula forse, ma nel complesso non vedo l'ora di partire.

Nessuna nota dolente? Beh sì, qualcuna c'è.

Per me andare in Australia era un passo obbligato, in un certo momento della mia vita. Impensabile continuare a sentire persone raccontare curiosità sulla città dove sono nata e che conosco sicuramente meno di Roma. Avevo bisogno di conoscere Sydney, di viverla, di farne parte, di diventare io quella che conosce e che consiglia.

Foto di JohnboyHolmes 


Ma la scelta di lasciare l'Italia per paesi come l'Australia o il Canada sta quasi diventando una scelta obbligata per centinaia di giovani Italiani qualificati, che qui non si vedono riconosciuto il merito, che lavorano per pochi spicci, o continuano a inviare cv con la speranza di un lavoro qualsiasi e quasi ringraziando la buona sorte quando viene offerto uno stage senza rimborso.

Insomma io parto, con un passaporto australiano in tasca, i parenti che mi aspettano per darmi appoggio iniziale e aiutarmi a trovare lavoro, ma lo stesso non si può dire di tanti altri coraggiosi giovani italiani che partono alla ricerca di qualcosa di meglio, o semplicemente per vivere una bella avventura.

In bocca al lupo a tutti, di cuore. E se la vostra destinazione è Sydney fatemi sapere, sono impaziente di cominciare ad ingrandire il mio network di conoscenze Down Under!

sabato 2 giugno 2012

Rafting power in Val di Sole

Finalmente, con una settimana di ritardo, riesco a raccontare dello scorso week-end passato in Val di Sole.
Arrivata con un giorno d'anticipo a Trento ho avuto il tempo di girare per la città, cominciare a prendere confidenza con i primi di una lunga serie di spritz e conoscere meglio alcuni dei miei compagni di viaggio.

Piazza del Duomo (Trento)

La mattina dopo sveglia (abbastanza) presto e via con la Vaca Nonesa, il trenino che dalla città di Trento permette di raggiungere la Val di Sole.

Il paesaggio visto dal finestrino della Vaca Nonesa

Sistemazione al camping Dolomiti,il tempo di un pranzo volante ed eccoci pronti per la nostra prima avventura: il rafting!
Dopo aver indossato la dotazione (muta, casco e giubbotti salvagente) via con la nostra discesa sul fiume Noce con i ragazzi del rafting center.

Come è andata? E' stata molto più tranquillo di quanto pensassi, così ho avuto modo di divertirmi davvero! La mia unica preoccupazione era l'acqua gelida che ad ogni "attacco" da parte degli altri gommoni riusciva immancabilmente ad infilarsi nelle orecchie!

Squadra rafting pronta!

Ma le sorprese della giornata non sono finite. Subito dopo il rafting abbiamo avuto accesso all'area benessere, che io di così belle le ho viste solo nei film! E vai con idromassaggio, bagno turco e thalasso terapia, per concludere con un trattamento corpo al ribes (che goduria!!)

Giornata conclusa? Assolutamente no!
Aperitivo e poi di corsa all'Osteria Alla corte dei Toldi a Terzolas, dove ci aspettavano ben 4 portate: antipasto di asparagi di Zambana con pancetta arrotolata, risotto con mele golden, arrosticini di agnello con patate e pera cotta nel vino rosso con granella di nocciole, e per finire panna cotta con marmellata di frutti di bosco e frittella con miele e cannella.

Poi mi chiedo come mai non riesco a buttare giù quei chiletti in più!


Il giorno dopo non ci siamo fatti mancare un'altra avventura: l'hydrospeed
Temerari pronti per l'hydrospeed
A rigor del vero bisogna dire che è uno sport molto emozionante, a contatto con il fiume e le sue rapide, anche se io non ci ho fatto una bellissima figura: la corrente del Noce è forte, l'acqua gelida e io (ahimè!) non sono una provetta nuotatrice.

Così dopo metà percorso, quando l'istruttore ci ha annunciato che le rapide si facevano più impegnative e ci ha posto la domande "C'è qualcuno che vuole uscire ora?", con grande nonchalance ho alzato la manina e mi sono fatta accompagnare fuori dal fiume! 


Dopo un'attività così intensa non poteva mancare un robusto pranzo, questa volta all'Agritur Solasna, dove, accantonato per una volta l'immancabile spritz, abbiamo assaggiato un nuovo aperitivo, l'Ugo, un prosecco arricchito con sambuco e foglie di menta, servito nel volt, una sorta di cantina dove sono posti a stagionare i salumi e i formaggi. E poi per pranzo, ancora taglieri di salumi e formaggi, i buonissimi tortel di patate e ottima compagnia!
Smiling people in Val di Sole ;)
Approfitto ancora una volta per ringraziare Visit Trentino, non solo per avermi invitato ma per l'accoglienza e la simpatia, e tutti i compagni blogger che hanno condiviso con me questa esperienza ;)



sabato 19 maggio 2012

Il rafting è social in Trentino!

Se qualche mese fa mi avessero detto qualcosa come "Il Trentino è social" avrei sicuramente fatto un'associazione con l'iniziativa svizzera, con video integrato con Facebook, nel quale 2 anziani signori ti invitavano a staccare la spina (e i social network!) per una settimana di puro relax sulle loro montagne.

Ecco, forse l'associazione non sarebbe stata proprio azzeccata ;)
Infatti il week-end che mi aspetta in Val di sole è tutto fuorchè rilassante! E di staccare la spina dai social network non se ne parla, perché dovrò twittare, bloggare e condividere 2 giorni pieni di adrenalina.
Speriamo di essere all'altezza!

In pratica le 2 giornate saranno riempite da due sport tutt'altro che tranquilli: il sabato sarà dedicato al rafting, la domenica al downhill, una discesa in mountain bike da una collina del Parco Naturale Adamello Brenta. Ma per una super sportiva come me (o_O) non ci saranno problemi ;)

Nel dettaglio questo è il programma:

26 maggio

h.10 Appuntamento a Trento: io, causa lontananza, arriverò il giorno prima. Si accettano suggerimenti su cosa vedere!

h.10.22 Partenza per Dimaro, Val di Sole

h.12.00 Arrivo al @campingdolomiti

dalle 12.00 Pranzo, networking e preparazione psicologica... mi devo preoccupare?!

h.14.30 Briefing tecnico e vestizione

h.15.00 Si parte con il RAFTING con @RaftingDimaro

h.17.30 Aperitivo e centro benessere del camping a disposizione!

h.20.30 cena a base di prodotti della Val di Sole e del Trentino

27 maggio

h. 9 (è prestissimo!!) sveglia e colazione

h.10 downhill  all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta... Ce la posso fare!

h.12.30 Rientro @RaftingDimaro, bagagli

h.13.30 pranzo e saluti.. sigh!

La squadra di temerari che mi farà compagnia in quest'avventura è così composta:
Per seguire le nostre avventure (ed accertarvi che siamo tutti interi!) potete seguire l'hashtag #raftingpower

Vi lascio con un video che rappresenta un anticipo di quello che ci aspetta... help!



mercoledì 22 febbraio 2012

Perché amo il Carnevale di Viareggio


Come un coriandolo, vorrei poter volare insieme a te
e in ogni angolo scoprir la gioia e la magia che c’è,
se in una maschera puoi ritrovare un senso ai tuoi perché
quel viso d’angelo vorrei che somigliasse un poco a te,
vola coriandolo, vuol dir che in fondo musica ce n’è.

Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale
di Viareggio
Era da un po' che volevo scrivere questo post, ma ci sono voluti ben 4 anni di Carnevale Viareggino per farmi decidere!
La mia pigrizia è stata vinta dalla voglia di far conoscere a tutti il Carnevale di Viareggio, che fino a 4 anni fa conoscevo solo di nome, associato spesso all'altro famosissimo carnevale, quello di Venezia.

Ma cosa me lo fa amare così tanto? In un breve elenco cercherò di invogliarvi ad andarci almeno una volta nella vostra vita:

1. Un mese di festa: i Viareggini festeggiano il Carnevale per un mese intero (quest'anno il primo corso è stato il 4 febbraio, l'ultimo sarà il 4 marzo), che è così organizzato: il venerdì e sabato notte si fa festa nel rione (che cambia ogni settimana), mentre la domenica tocca alla sfilata dei carri sul corso. A me è sempre capitato il rione Darsena, un po' per caso, un po' perché mi è sempre stato consigliato come il migliore.

2. Le maschere: tutti si vestono, dalle famiglie con bambini, alle coppie mature, agli adolescenti. La maschera è un'occasione di festa, e c'è grande impegno e perfezionismo per aggiungere quel particolare che la renda più credibile, più bella, più originale delle altre. Ma il fattore più importante è cambiare, impersonare qualcun'altro, usare la fantasia. Io in 4 anni sono stata una poliziotta, una araba, Madre Natura, una diavoletta, una principessa dell'800, una cow-girl e infine una cantante rock!

3. I Carri: se vi è capitato di intravedere qualche carro nel TG non siete comunque preparati alla stazza dei carri visti da vicino, alla minuziosità con cui sono decorati, alla precisione dei movimenti delle figure (mosse a mano dalle persone sul carro), all'entusiasmo delle persone che ballano accompagnando il carro nella sfilata per più di 3 ore.

Carro 2012 "Grandeur"


Carro 2012 "Scacco Matto"


Carro 2010 dedicato a Michael Jackson
In più, nella costruzione dei carri, è importante la filosofia del riciclaggio: tutti i materiali (la carta di giornale, la colla di farina, la creta, il gesso, i giunchi) sono di recupero. Gli argomenti più frequenti sono la politica (e quella italiana offre davvero tanti spunti!), l'attualità, il cinema.


4. Le canzoni del Carnevale: pensavo di conoscerle quasi tutte, ma quest'anno ho scoperto che ogni anno ne vengono incise di nuove, e può capitare di andare in un locale dopo il rione e trovarsi a dover ballare le canzoni del Carnevale di Viareggio, tipo "Come un Coriandolo", "Il mambo del Lucchese", "Carnevale Viareggino". Alla lunga potrebbero anche stufare, ma è importante per capire come il concetto stesso del Carnevale sia così radicato negli abitanti.

Qualche informazione pratica
Se sono riuscita a convincervi con il mio entusiasmo o con le mie foto, sul sito ufficiale trovate molte info utili, dalla storia del Carnevale a itinerari turistici a Viareggio e zone limitrofe.
Quest'anno, inoltre, è disponibile gratuitamente una app per iPhone e iPad, con foto, mappe e altre utilità.
L'accesso ai rioni è gratuito, mentre per la sfilata dei carri l'ingresso è di 15 euro.

Qualche consiglio

  • Mascheratevi! Sennò non c'è gusto! Vi conviene pensare prima alla maschera, ma se siete indecisi o vi piace improvvisare ci sono numerose bancarelle che vendono accessori di base, come parrucche di vari colori, orecchie da diavoletto e coniglio, cappelli, e anche gli indispensabili coriandoli;
  • Prevedete vari strati di vestiti sotto la maschera per combattere il freddo. Utilissimi i prodotti in microfibra, da indossare uno sopra l'altro (canotta, lupetto, dolcevita). In alternativa scegliete un costume con "pelliccia" ;)
  • Entrate nello spirito del Carnevale e lasciatevi andare! Ci sarà tanta gente, confusione, bambini con bombolette spray, persone che spingono e qualcuno magari un po' molesto: se siete di indole insofferente lasciate perdere!
Credo sia tutto! Mi rimane solo da ringraziare Serena (e la sua famiglia!), per la sua ospitalità, la sua pazienza e per darmi accesso infinito al suo guardaroba (fornitissimo!) di vestiti di Carnevale ;)


lunedì 13 febbraio 2012

Un week-end da travel blogger - TBE12

Il TBE è finito, e solo ora posso confessare che non avevo creduto che tutto sarebbe andato bene.

Per carità, non perché non mi fidassi degli organizzatori, ma perché la tanto annunciata neve non ha effettivamente mancato di palesarsi la sera prima dell'evento, paralizzando di fatto la città intera.

Ma la neve può anche risvegliare quella parte più infantile di noi,
e infatti ecco Serena che ne approfitta per entrare nello spirito del TBE :)



Ma entriamo nel vivo della giornata! Facendo parte del social media team la mia postazione era in prima fila, con i miei compagni Costanza, Nicola, Cristiano e Stefania. Su Twitter ci abbiamo dato dentro, per aggiornare chi non ha potuto partecipare ma a dire la verità tutti blogger presenti ci hanno aiutato a spamarre per benino!

Il Social Media Team a lavoro! La Ste era in ritardo e io facevo la foto ;)



Per quanto riguarda gli interventi complimenti a tutti i blogger che si sono messi alla prova e hanno proposto un pitch. Per alcuni l’emozione era palese, altri sembravano conferenzieri nati, ma a tutti va la mia ammirazione perché a me la voce sarebbe tremata ancora di più!



Fraintesa

I miei pitch preferiti?



Fraintesa, che presentava il nuovo progetto http://thewildlifetraveller.com/: la sua spontaneità e freschezza mi hanno conquistata, senza bisogno di effetti speciali.



Francesca Campigli aka lakikka80 mi è piaciuta non solo per la sua presentazione, ma anche per la sua esuberanza e simpatia. Mitica!



Le ragazze di Slow Travel e le
tartarughe stampa
Le ragazze di Slow Travel hanno cominciato il loro pitch consegnando tartutughine stampa, comunicati ripiegati a forma di tartaruga: come non amarle all'istante?



Anche Thelma Cesarano è stata fantastica, ma mi rimane il dubbio che abbia semplificato all'estremo quello che fa e come ha cominciato ad avere visibilità. O forse a volte bisogna solo crederci quando ci si presenta con un “Ciao sono Thelma”?




Tra le case history mi ha colpito molto il progetto Can’t Forget It [aly], presentato da Mikaela Bandini, che ha riunito blogger, fotografi e video-maker da tutto il mondo per promuovere la Basilicata.

Insomma un trionfo di donne brave, grintose e simpatiche!

Un bilancio della giornata? Esco da questo evento contagiata e arricchita dalle tante idee e dalla passione che rende possibile eventi come questo, dalla voglia di conoscersi e divertirsi insieme, magari davanti a un mojito o un supplì!

Grazie a tutti ;)


mercoledì 8 febbraio 2012

Travel Blogger Elevator 2012


Dopo la bellissima esperienza del Social Media Team alla Festa dell’uva di Capoliveri, eccomi alla mia seconda esperienza di “inviata”. L’occasione è il Travel Blogger Elevator, evento per Blogger di Viaggi che si svolgerà a Roma sabato 11 febbraio presso il Best Western Premier Hotel Royal Santina.

L’evento vuole offrire ai Blogger di viaggio italiani uno spazio di condivisione, nel quale mettere in comune esperienze e idee per diventare una categoria unita e determinante nella comunicazione turistica.

A questo scopo viene loro offerta la possibilità di presentare i propri blog e le proprie esperienze tramite un Elevator Pitch di 5 minuti. La seconda parte dell’evento sarà invece dedicata a lavori di gruppo. I temi? Come relazionarsi con gli operatori turistici, il ruolo dei travel blogger nella comunicazione turistica, case histories interessanti. Qui il programma completo.

Per seguire l’evento l’hashtag ufficiale è #TBE12, mentre questi sono gli account ufficiali su   Facebook  e su Twitter

Ma non finisce qui, perché è stata creata anche una brand page su Foursquare con una Lista Arrivare al TBE che aiuta a raggiungere la destinazione.

Non mi resta che presentare il resto dei blogger che faranno parte del Social Media Team:

Il nostro compito? Condividere gli interventi dei travel blogger, rispondere alle domande, dare informazioni e instaurare un dialogo con chi ci segue da Twitter utilizzando l'hashtag #TBE12.

In attesa di sabato speriamo solo che le temperature di Roma non scendano di nuovo sotto lo zero!

giovedì 19 gennaio 2012

Avete mai sentito parlare degli Scec?

Giovedì sera sono passata al Beba do Samba, a San Lorenzo, per ritirare i miei Scec cartacei.
Dato lo stupore che mi accoglie ogni volta che parlo dell'argomento con amici e conoscenti ho deciso di scrivere un post esplicativo, compito alquanto arduo!



Cosa sono gli Scec?
Il nome Scec sta per Solidarietà ChE Cammina, ed è il nome scelto per identificare dei buoni sconto con una importante particolarità: una volta emessi possono continuare a girare e ad essere utilizzati da chi li riceve, come se fossero moneta (ma no lo sono!). Il loro scopo è indirizzare gli acquisti verso la piccola distribuzione e le imprese locali, promuovendo l’economia legata al territorio.


Come funzionano?
Ci si iscrive sul sito http://www.scecservice.org/ e automaticamente si ricevono sul proprio conto online 100 scec. Questi possono essere convertiti in Scec cartacei presso alcuni commercianti: a Roma presso il Beba do Samba e la Nave dei Folli, ortofrutta all’interno del mercato di San Lorenzo.
Come si spendono?Sul sito sono riportati i commercianti che accettano scec con le relative percentuali sul totale (generalmente tra il 10 e il 30%), divisi per regioni, provincia e località. Associazioni culturali, ristoranti, artigiani, psicologi, architetti, parrucchieri: ce n’è davvero per tutte le esigenze!
Come sono nati?
Dall'idea di un'associazione napoletana (Associazione Masaniello), l'idea è stata poi copiata anche da altre città d'Italia, fino all'idea di creare un'unica "moneta" valida in tutte le città che aderiscono.